"Quando si lavora per piacere agli altri si può non raggiungere lo scopo ma le cose che si compiono per far piacere a noi stessi hanno sempre la probabilità di interessare qualcuno."
Marcel Proust



IL CENACOLO DI ANITA PITTONI: Italo Svevo, Virgilio Giotti, Umberto Saba ...

Galleria d'Arte "Mario Di Iorio" della Biblioteca Statale Isontina di Gorizia
ore 18.00, martedì 18 dicembre , 2012 - Mostra
da martedì 18 dicembre 2012 a lunedì 7 gennaio 2013

presentazione di Pietro Spirito
in collaborazione con Istituto giuliano di storia cultura e documentazione SVSB Editore di Trieste-Padova e Libreria Martincigh di Udine

"Alla morte di Anita Pittoni, avvenuta l'11 maggio del 1982, il suo archivio-biblioteca diventa un cimitero di carta e gran parte del suo scrittoio viene disperso attraverso vendite. A trent'anni dalla sua morte, questa mostra documentaria raccoglie manoscritti, libri, disegni della Pittoni e della sua casa editrice Lo Zibaldone, ritrovati da vari collezionisti privati. Una parte rilevante dell'esposizione è riservata ai documenti del Centro di Studi Triestini Giani Stuparich da lei fondato nel 1966, una sorta di Fondo manoscritti che nasce tre anni prima dell'omonimo fondo ideato da Maria Corti presso l'Università di Pavia: verranno esposte poesie inedite e libri di Saba (una copia rarissima di Cose leggere e vaganti con relativa bozza dattiloscritta), di Giotti (racconti e circa 46 poesie), di Giani e Carlo Stuparich, la biografia di Svevo con relative fotografie, bozze di stampa dello Zibaldone. La mostra ha anche un valore filologico in quanto, grazie ai prestiti della Libreria Martincigh di Udine
(una copia di Domus con le firme del gruppo di architetti BBPR), della collezione privata di Bruno Lucci di Moggio Udinese e di quella di Sergio Vatta di Trieste e dell'editore SVSB di Trieste-Padova, sarà possibile ricostruire parte della biblioteca e dell'armadio dei disegni della Pittoni: spiccano pertanto le edizioni in friulano di Pasolini, quelle di Biagio Marin, i manifesti di Marinetti, una delle ottanta copie de Il porto sepolto di Ungaretti, le edizioni del Cavallino di Venezia."

 http://www.isontina.beniculturali.it