"Quando si lavora per piacere agli altri si può non raggiungere lo scopo ma le cose che si compiono per far piacere a noi stessi hanno sempre la probabilità di interessare qualcuno."
Marcel Proust



Piero DORAZIO. La fantasia dell'arte nella vita moderna. Roma 1955.

"E cercare uno stile oggi più che mai, significa creare una condizione umana comune, che stabilisca fra tutti gli uomini dei legami di conoscenza e di fiducia reciproca, capaci di unire tutti i popoli del mondo come in una sola nazione... Come il primitivo, l'artista contemporaneo è l'uomo di un mondo nuovo, e qui egli cerca di stabilire il suo linguaggio dello spirito, in un ambiente dove la materia sembra essere l'unica ragione di vita. L'arte della preistoria è il primo esempio di un linguaggio comune a tutti gli uomini, fatto di fantasia, di intelligenza e di desiderio. I modi di levigare la selce e, più tardi, di tornire e decorare un vaso, sono gli stessi nella Cina paleolitica, nella Francia del Sud e nella vallata dell'Ohio.
 L'opera d'arte moderna è un oggetto che contiene tutto questo complesso fermento umano, dove il passato più lontano affiora nella memoria e si compone con l'incertezza del futuro.
Il linguaggio dell'arte contemporanea è una realtà concreta in sè stesso e non è conseguenza dell'interpretazione di una realtà pre-esistente. Il realismo è oggi nel tentativo di inserire la poesia dello spirito e la crudeltà della materia della nostra epoca, nel continuo sviluppo delle relazioni umane; coordinando tutte le componenti dinamiche della nostra cultura nella costante tessitura di quella che sarà la struttura di una civiltà universale.  Roma - marzo 1952 - aprile 1953."  
Edizione originale, pagina 148.